29 Marzo 2024

Dark tourism, le nuove mete del turismo alternativo. “Vivere” i luoghi abbandonati

MICHELE LA ROSA – Non è un fenomeno recente, ma affonda le radici nel tempo. Oggi, grazie sopratutto ad internet ed ai social network, si sta diffondendo di più e con celerità. Parliamo del “dark tourism”, o black tourism, uno dei settori più richiesti per chi è alla ricerca di viaggi alternativi o anche semplicente un fine settimana . Consiste nella ricerca di luoghi inquietanti, macabri, caratterizzati da una storia oscura o celebri per paurose leggende ma anche luoghi legati a recenti fatti di cronaca nera. Esistono ormai veri e propri tour operator a carattere internazionale o associazioni locali che organizzano questi tour in posti spesso sconosciuti ai più, alle masse.Anche in Italia inizia a diffondersi, tanto che sono anche diverse le pubblicazioni o le tesi di laurea che raccontano di dark tourism.Viaggiatori a caccia di emozioni forti e storie da raccontare, ma spesso anche per scoprire luoghi di grande fascino architettonico e storico:castelli, vecchie chiese, o conventi, borghi rurali, antichi palazzi. In Sicilia, ad esempio , è stato avviato il progetto “Liotrum Urbex Sicilia”, un progetto che nasce dalla passione per la fotografia e l’esplorazione,tre siciliani, amici con la passione per i luoghi dimenticati, abbandonati, distrutti, in una parola urbex (urban exploration), progetto che si inserisce nel contesto più ampio di Ascosi Lasciti, che raggruppa veri e propri appassionati di questo mondo di luoghi in rovina, creati, vissuti e poi dimenticati dall’uomo, ovvero i doni nascosti del passato. Non siamo in questo caso necessariamente nel contesto del dark tourism, qui non si cercano necessariamente luoghi legati a fatti orrendi o misteriosi, ma si cercano luoghi avvolti dall’indifferenza, dimenticati dall’uomo seppur ricchi di storia ed architettura. Di recente i ragazzi di Liotrum Urbex Sicilia hanno raccontato la loro esperienza a Sant’Alessio Siculo e a Scalezza Zanclea. E sono in tanti alla ricerca di questi luoghi “dimenticati”, dove il loro fascino sta proprio in quei segni del passato, dell’indifferenza, dei ricordi che rievocano: difatti qui non si parla di “valorizzare” o ristrutturare quei siti, e spesso non vengono neanche citati i luoghi, i riferimenti per farli conoscere al grande pubblico o a molti visitatori.Ma ritorniamo al Dark Tourims vero e proprio, ancora un fenomeno “limitato” da noi, ma ad esempio qualche sito internazionale segnala le catacombe di Palermo e l’isola Stromboli per chi è alla ricerca di emozioni forti. In Sicilia dei tour nei cimiteri monumentali si organizzano già da tempo, vedi sempre a Palermo, ma in questo caso è per scoprire l’archittetura dei luoghi, delle cappelle cimiteriali, e non quindi per la ricerca di quelle emozioni che cercano gli amanti del dark tourism. A livello internazionale, ad esempio, si è sviluppato un vero e proprio bussines intorno a certe località come Cernobyl, Auschwitz (escludendo in questo caso il turismo legato per finalità tour storico-culturali). La nozione di attrazione dark fu introdotta per la prima volta da Rojek(Rojek, 1993). L ’ a u t o r e , però, fa una distinzione, ovvero “luoghi nostalgici” siti come cimiteri metropolitani o nazionali, mentre “black spot”,ovvero attrazioni nere, quelli in cui sono avvenuti fatti di cronaca nera che, comunque, attraggono curiosi. In Italia ad esempio si sono verificati vere e prorie visite organizzate nei giorni successivi al delitto di Cogne e a quello di Avetrana,al naufragio della Costa Concordia. Il turismo nero, o Dark Tourism, riguarda il turismo che coinvolge quindi luoghi storicamente associati a eventi di cronaca come tragedie naturali o sociali, omicidi, rapimenti, relitti di un naufragio. Ma il fascino del mistero da noi è legato più semplicemente a luoghi abbandonati, spesso circondati da leggende o dicerie, voci di popolo diventate leggende metropolitane, luoghi che a volte diventano mete preferite,in alcuni casi, di fotografi o registi alla ricerca di location particolari. E di luoghi avvolti dai segni della storia, dell’abbandono, ma suggestivi, ce ne sono tanti, vedi i tanti borghi rurali della Sicilia, tantissime chiese di campagna, o vecchi palazzi circondati da sbiadite pagine di cronaca o di leggende di personaggi illustri uccisi.

(nelle foto di copertina i villaggi abbandonati lungo la SS 185 per Novara di Sicilia, in territorio di Francavilla.)