24 Aprile 2024

LETOJANNI – Apnea ostruttiva nel sonno: esperti a confronto

Dodici milioni di italiani soffrono di Sindrome delle Apnee Ostruttive
nel Sonno (Osas), ma solo il 20 per cento ne è consapevole. È una
malattia silenziosa, che però ha ricadute concrete, e spesso
drammatiche, sulla salute e sulle attività quotidiane: dalla scarsa
concentrazione e alla stanchezza diurna, che determinano un aumento
della probabilità di incidenti stradali e lavorativi, all’insorgenza
di patologie cardiovascolari, neurologiche e metaboliche. Di queste
problematiche e delle nuove terapie messe a punto dal Gruppo siciliano
di Medicina del sonno si è discusso durante l’incontro sulla
“Sindrome dell’apnea del sonno” che si è tenuto ieri nei locali
della sede sociale della Misericordia San Giuseppe di Letojanni.

_«La Misericordia San Giuseppe di Letojanni, da ventotto anni presente
sul territorio, si è sempre occupata di prevenzione in ambito sanitario
_– ha ricordato il governatore dr. Alessandro D’Angelo –_
Informare i cittadini sui rischi che i disturbi del sonno possono
comportare, metterli a contatto con degli specialisti, credo possa
essere un servizio utile e un risultato positivo anche nell’ottica di
una riduzione della spesa sanitaria». _

L’incontro è stato anche un’occasione per presentare il Protocollo
Osas per la diagnosi e la terapia dei disturbi del sonno. Dopo i saluti
del governatore della Misericordia San Giuseppe di Letojanni, dr.
Alessandro D’Angelo, ad illustrare le nuove terapie riabilitative
della Sindrome delle apnee notturne è stata la dr.ssa Daria Caminiti,
specialista in otorinolaringoiatria e responsabile del Gruppo siciliano
di Medicina del sonno, insieme alla pneumologa Valeria Ronsivalle – che
ha sostituito il referente di pneumologia del protocollo Osas, il dr.
Alfio Pennisi – alla biologa nutrizionista Maria Teresa D’Agostino,
alla gnatologa Cristina Vitale e all’odontotecnico Daniele Incardona.

_«La Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (Osas) – _spiega la
dr.ssa Daria Caminiti _– si manifesta con episodi ripetuti di apnee,
ovvero occlusione delle vie aree superiori, che causano microrisvegli
continui. Il problema non deve essere sottovalutato, poiché oltre a
sonnolenza e difficoltà di concentrazione, può causare l’insorgenza
di patologie cardiovascolari, neurologiche e metaboliche. Il protocollo
Osas prevede un approccio multidisciplinare ai disturbi del sonno e si
propone come alternativa alle terapie invasive e poco tollerate dai
pazienti fin qui utilizzate, come ad esempio la ventilazione meccanica a
pressione positiva (Cpap)»._

Il protocollo prevede la stretta collaborazione dello specialista in
otorinolaringoiatria, dello pneumologo, della biologa-nutrizionista
clinica e dello ortodontista-gnatologo. Nel dettaglio il paziente viene
proposto un check-up per apnee notturne e russamento che si avvale di
una visita otorinolaringoiatrica per rilevare patologie che riducono il
calibro delle alte vie respiratorie. Seguirà la visita dallo pneumologo
per programmare ed eseguire la polisonnografia, gold standar nelle
patologie del sonno. _«L’esame polisonnografico ci permette di
arrivare a una diagnosi corretta delle apneee ostruttive del sono _–
spiega la dr.ssa Valeria Ronsivalle –_ Attraverso un apparecchio, che
il paziente indosserà a domicilio, verrà fatto un monitoraggio
cardiorespiratorio notturno del sonno per studiare il tipo di apnea e
capire soprattutto se si tratta di apnee lievi, medio-gravi e gravi. Da
qui poi partirà il percorso terapeutico»._

La visita nutrizionistica è necessaria per trattare eventuali malattie
metaboliche o eccesso di peso corporeo con un percorso dietetico
personalizzato. _«Anche un leggero sovrappeso, oppure la presenza di
adoposità localizzate sull’addome o sul collo, possono essere fattori
predisponenti per le apnee notturne- spiega la nutrizionista Maria
Teresa D’Agostino – Il protocollo Osas, dopo una attenta valutazione
clinica, prevede una dieta chetogenica, che permetterà di perdere chili
velocemente e in sicurezza, senza assunzione di farmaci». «La
componente alimentare è determinante nel trattamento delle apnee
notturne – sottolinea Davide Vinciullo, rappresentante dell’ azienda
promotrice del Protocollo Osas – Da oltre 10 anni la Penta Diet è
presente sul mercato italiano nell’ambito delle Very Low Calories Diet
ovvero diete a bassissime calorie, ci occupiamo della formulazione di
integratori proteici a basso stimolo insulinemico che nella terapia per
l’Osas agiscono sul depauperamento del grasso viscerale»._

Il paziente viene poi sottoposto a visita ortognatodontica per escludere
o evidenziare anomalie ed alterazioni del distretto
cranio-cervico-mandibolare. _«Il Protocollo Osas _– sottolinea la
dr.ssa Cristina Vitale -_ per i pazienti che presentano disfunzione
dell’articolazione temporo-mandibolare, spinta linguale atipica o
malocclusioni dentali ha messo a punto dei dispositivi intraorali,
affidabili e poco invasivi, che permettono di trattare le apnee notturne
di lieve e moderata entità»_. _«Si tratta di dispositivi di
avanzamento mandibolare, i cosiddetti Mad _– spiega Daniele Incardona,
titolare del Laboratorio Modica Ortodonzia – _che servono a spostare in
avanti la mandibola per aumentare lo spazio delle vie aeree. Devono
essere creati su misura per ogni singolo paziente, per garantire
l’adattamento alla conformazione oro-dento-facciale»