16 Aprile 2024

Cusumano vini :Sicilia in bolle da Scala dei Turchi a Barolo

Tenuta Ficuzza è la Sicilia che non ti aspetti. A 700 metri sul livello del mare, c’è aria di montagna anche se siamo tra Palermo e Trapani. L’altitudine e il terreno offrono il giusto stimolo al Pinot Nero affinché si sviluppi in tutta la sua eleganza. Eleganza che, con l’aggiunta di poco Chardonnay della stessa tenuta, distingue lo spumante metodo classico 700 s.l.m. Il resto è frutto della vinificazione e fermentazione a temperatura controllata del solo mosto fiore per preservare l’acidità preziosa per la sua longevità. Dopo cinque mesi, ha inizio la rifermentazione in bottiglia, seguita da 36 mesi di riposo sui lieviti.

Ficuzza è la prima tenuta di Cusumano. Qui è iniziato tutto. Si trova a Piana degli Albanesi, su colline che superano i 700 metri sul livello del mare. Questo fa sì che ci sia una buona escursione termica: di giorno fa caldo per via dell’esposizione al sole dei vigneti, la sera la temperatura cala, complice il vento di collina.

«Siamo andati contro corrente – racconta Diego Cusumano, titolare, con il fratello Alberto, di Cusumano. – Abbiamo scelto di alternare il vigneto alla macchia mediterranea che in questa zona conta oltre 1500 essenze botaniche, tutte documentate nel Reggia Borbonica di Ficuzza. Il risultato è una tessitura a “mosaico”. Abbiamo adottato una potatura a Guyot, non comune in Sicilia, ma fondamentale in una tenuta così particolare, per altitudine, per la grande riserva naturale del parco che la circonda, per il paesaggio che la connota così decisamente. Anche i filari sono disposti in modo diverso, a giro poggio, che ci facilita nella raccolta, permettendo una maturazione uniforme sulla parcella».

Qui crescono Insolia e Chardonnay. Da questi vitigni nascono i vini Jalé, da uve Chardonnay in purezza, e il Cubìa, 100% Insolia. Da un blend di Chardonnay e Insolia che vengono da queste parcelle nasce anche l’Angimbé, che prende il nome dal bosco vicino.

A Ficuzza sono stati impiantati anche Syrah, Nero d’Avola e soprattutto Pinot Nero, un vitigno noto per essere difficile, ma anche elegante. Oltre che per il 700 s.l.m., è utilizzato per produrre un rosato, il Ramusa che prende il nome dal monte roccioso che domina la parte occidentale del bosco della Ficuzza.

Alla IV edizione di Sicilia in bolle, che si svolgerà domenica 1 e lunedì 2 luglio alla Scala dei Turchi, uno dei luoghi più potenti della Sicilia, sarà in degustazione il 700 s.l.m. 2013.

IL VINO è MUSICA
Cusumano sale sul Palco Wine&Food di Collisioni

Cusumano partecipa a Collisioni con la “compilation 2018”: Catarratto 2017, Shamaris 2017, Jalè 2016, Nero d’Avola 2016, Sagana 2014, Noà 2015, Moscato dello Zucco 2011, Etna Bianco 2017, Etna Rosso 2016, Etna Rosato 2016, Feudo di Mezzo 2014, Guardiola 2014. Queste le etichette che “suoneranno”, domenica 1 luglio, nella masterclass per soli esperti guidata dall’enologo Mario Ronco che, alle ore 18.00, salirà sul Palco Wine&Food, nel Cortile del Castello di Barolo, per presentare l’Etna Bianco 2017 durante l’incontro “BREAD RELIGION”.

BERE BENE, FARE DEL BENE
Alla cena di gala di beneficienza, Shamaris e Benuara in abbinamento ai piatti stellati

Lunedì 9 luglio, Shamaris e Benuara accompagneranno le creazioni dei 10 cuochi stellati provenienti da tutta Italia in occasione della cena di gala di beneficienza che conclude TEN – Terrasini Event Night, la manifestazione voluta da Giuseppe Costa del ristorante “Il Bavaglino” e sostenuta dal Comune di Terrasini. Una grande festa per presentare i prodotti di chi “ci mette la faccia e anche le mani” per uno scopo nobile: sostenere l’Associazione Piera Cutino, la Onlus che da 20 anni si occupa di talassemia ed è impegnata nella costruzione del Campus di Ematologia “Cutino” all’interno dell’Ospedale “Cervello” di Palermo.