28 Marzo 2024

PALERMO – Wedding destination, la città si candida al turismo matrimoniale internazionale

La città  può diventare destinazione privilegiata per il turismo matrimoniale internazionale. Per raggiungere questo obiettivo  servono professionalità e imprese pronte a competere con centinaia di altre città al mondo che ogni anno vedono incrementare arrivi e presenze grazie al desiderio delle coppie di scegliere una meta diversa dalla loro città per pronunciare il fatidico “sì”.

Il progetto si chiama “Palermo wedding destination” ed è stato presentato nei giorni scorsi da Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, che ha promosso l’iniziativa in collaborazione con la società Allumeuse Communication, partner specializzato proprio nel turismo matrimoniale.

“Vogliamo aprire le dimore storiche, offrire i nostri migliori chef, fioristi e artigiani. Palermo è un giacimento inestimabile che dobbiamo ancora mettere a reddito”, ha spiegato Patrizia Di Dio. E per farlo, ha chiarito, il 2018 è l’anno ideale, quello di Palermo capitale della cultura.

L’obiettivo del progetto è mettere a sistema le professionalità e le aziende palermitane che si occupano di tutto ciò che “ruota” attorno ai matrimoni, per offrire servizi di qualità a chi sceglierà il capoluogo siciliano per celebrare le nozze. Matrimoni di lusso, ma non necessariamente, anche di carattere internazionale. “Noi abbiamo qualcosa che il resto del mondo non ha e ci invidia, ma dobbiamo saperlo mettere a reddito – ha aggiunto Patrizia Di Dio – Vogliamo mettere a sistema le eccellenze di questo territorio per eventi che esaltano la territorialità. Non dobbiamo fare solo un’operazione di autostima, dicendo quanto siamo bravi, anzi… Serve un’operazione di umiltà. Questo tipo di eventi non presuppongono l’improvvisazione, bisogna fare un salto mondiale di qualità. Per la formazione abbiamo selezionato un’organizzazione a livello nazionale e una wedding planner di fama mondiale come Monica Balli perché riteniamo che non bisogna improvvisare. Lei ci può insegnare a cogliere il meglio dalle nostre territorialità. Siamo seduti su un grosso giacimento da cui trarre valore. Possiamo avere migliaia di eventi e matrimoni su tutto il territorio. Noi abbiamo spiagge, borghi e dimore  storiche”.

Confcommercio creerà un albo di aziende in possesso dei requisiti per entrare nel progetto. A marzo partiranno la formazione e una campagna di marketing. Ma servirà anche una wedding commission comunale per semplificare gli aspetti burocratici legati proprio all’organizzazione dei matrimoni.

Il sindaco, Leoluca Orlando, si è detto d’accordo sulla necessità di “mettere a reddito la bellezza della città”. “Abbiamo un enorme potenziale di cui non ci rendiamo conto – ha affermato -. Vogliamo che le persone vengano in Sicilia per sposarsi attratti dalle bellezze e non dal filone della mafia. Noi speriamo che non vengano solo le coppie che si vogliono sposare ma gente che vuole festeggiare e organizzare un evento come il compleanno o un anniversario. Creeremo un tariffario e un regolamento per l’uso dei beni comunali che saranno a disposizione per questo tipo di eventi”. Tra questi la Fonderia Oretea, Villa Trabia e lo Spasimo.

“La Toscana finora è la regione più scelta dagli stranieri per sposarsi in Italia. La Sicilia insieme alla Campania e la Sardegna sono le tre regioni emergenti. Nel 2017 i matrimoni civili hanno segnato un fatturato di 385 milioni di euro. Nel  2018 è stato calcolato che ci saranno 10 mila cerimonie, con una media di 8,5 giorni di permanenza per le coppie e 3,5 giorni per gli invitati – ha detto la managing director della società Allumeuse Communication, Alessandra Montana -. Tra gli sposi che scelgono il nostro Paese ci sono americani, inglesi, tedeschi, francesi e irlandesi. In aumento anche le richieste di indiani e russi. Noi offriremo agli operatori di settore una preparazione da wedding planner con la collaborazione di Confcommercio Palermo. La formazione sarà legata a una settimana di lezioni pratiche. Tre giorni rivolti agli operatori che organizzano gli eventi e due giorni per coloro che lavorano sull’indotto come hotel, catering e ristoranti”. (Ag. ITALPRESS)