18 Aprile 2024

TAORMINA – Legambiente: “Chiediamo controlli rigorosi per la ristrutturazione del San Domenico

Legambiente chiede una rigorosa azione  di controllo e di tutela nella vicenda del progetto per la ristrutturazione del convento/Hotel San Domenico, che per bellezza, antichità e valore, sia dell’edificio sia degli arredi, rappresenta un unicum nel panorama degli alberghi storici,  essendo più un museo che una residenza di lusso,  anche per le preziose collezioni di arredi sacri, ceramica, dipinti etc. che vi si conservano.
La città di Taormina e il suo comprensorio esigono un cambio di rotta: la misura è oltremodo colma, sotto il profilo della mancanza di salvaguardia del patrimonio e dell’identità storica.  Troppo spesso l’Assessorato ai beni culturali e la Soprintendenza di Messina hanno dimostrato debolezza, nascondendosi sotto taciti consensi e ambigue motivazioni, malgrado i nostri ripetuti solleciti, di fronte agli attacchi speculativi che hanno fortemente  depauperato il patrimonio culturale e paesaggistico di Taormina e del suo comprensorio. E questi assalti, portati avanti da imprenditori privi di scrupoli e di lungimiranza, non trovando finora che scarse resistenze da parte delle Istituzioni, preposte alla corretta e sostenibile gestione del patrimonio, stanno diventano più numerosi e violenti. Per chi vive e opera a Taormina, è sempre più stridente il contrasto tra la comunicazione pubblicitaria  di una bellezza stereotipata e immutabile  e la sistematica opera demolitrice della vera, straordinaria ma fragile, bellezza di questo territorio.

Non possiamo ora tollerare che nella continua corsa verso l’aumento del fatturato la città subisca una nuova ferita nel suo patrimonio, da sommare, inoltre  allo scandalo del licenziamento dei lavoratori e della chiusura stagionale del più importante hotel di Taormina.
Legambiente chiede dunque agli enti preposti di salvaguardare il futuro architettonico e di arredo dell’l’Hotel San Domenico  che rischia  spogliazioni, danneggiamenti e  modifiche che potrebbero  sfigurare il magnifico convento e lo storico panorama di cui fa parte.

La stessa Associazione ha presentato un esposto invece per quanto riguarda l’ex Hotel Minerva e dove si legge testualmete :”Alla continua avanzata della cementificazione di Taormina,  consegue una progressiva diminuzione di quello che è il patrimonio arboreo del borgo sia come centro storico, sia come zone periferiche.
Segnaliamo il completo espianto degli ulivi che facevano parte del giardino dell’ex Pensione Minerva.
Ci si chiede se l’eliminazione o la sostituzione di quelle che sono le essenze arboree caratteristiche  della macchia mediterranea sia compatibile con l’immagine di uno dei luoghi simbolo della Sicilia, il piano paesaggistico regionale e quella che viene considerata l’identità siciliana.
Si richiede che gli enti competenti assumano la responsabilità del loro ruolo guida nel suddetto ambito, finalmente a tutela di un bene di tale rilevanza, quale la flora mediterranea che ci rappresenta, nella sua ricchezza di biodiversità.
Si richiede che venga giustificato l’espianto a cui si fà riferimento, la destinazione delle essenze arboree e con quali numeri e tipologie di piante queste verranno sostituite, se non entro la preddetta proprietà, comunque all’interno del perimetro cittadino in collaborazione con l’amministrazione comunale e il Servizio per lo sviluppo rurale.
Suggeriamo, eventuale compensazione tramite sponsorizzazione di un allestimento alla villa Comunale di Taormina Parco Duchi di Cesarò o altro luogo di interesse collettivo per la cittadinanza.”