19 Aprile 2024

NIZZA DI SICILIA (Me) – Onlus Vivere Insieme : Una eccezionale storia di solidarietà ed impegno.

  di Veronica Micali – Storie di quotidiana solidarietà ed impegno. Storie che rischiano di passare nell’indifferenza quotidiana distratti da cronache di altro genere. La Onlus Vivere Insieme fin  dal 1998 si impegna  per rendere più bella la vita di ragazzi affetti da sindrome down e autismo. La struttura, ubicata nel centro abitato della località ionica, è stata donata anni fa  dal signor Maggiore,  purtroppo morto prima che potesse vederla realizzata. Oggi la Onlus si occupa di ben 17 ragazzi diversamente abili.  La struttura è distribuita su un unico piano di circa 500 mq priva di barriere architettoniche. Vi è una ricca area verde e un campetto che purtroppo non è mai stato completato. Il dottore Ulderigo Diana è il Presidente dell’Associazione ed è lui ad aprirci le porte ben lieto di poterci mostrare (anche con un pizzico di fierezza) la  sede. Mi spiega che l’Associazione è nata con lo scopo di promuovere attività che possano servire alla socializzazione e integrazione di ragazzi diversamente abili in ambiente estranei a quelli familiari. “ Si punta ad una terapia occupazionale” – afferma il Dottor Diana – “vogliamo cercare di ampliare il loro grado di autonomia, di farli lavorare, di metterli alla prova in un ambiente per loro estraneo con persone sempre nuove”. Sono tre le principali attività che vengono svolte dai ragazzi con l’aiuto di volontari e di psicologi. La prima attività è relativa  a mansioni di cucina.         I ragazzi imparano in una cucina attrezzata e professionale, indossando una divisa messa a disposizione dall’ Associazione, a conoscere  gli alimenti, il cibo in genere  e preparare deliziosi piatti che poi potranno riproporre a casa alle loro famiglie come del resto il più delle volte accade. Vi è una grande sala da pranzo dove i ragazzi si impegnano  ad apparecchiare come fosse un vero ristorante e a gustare il pranzo cucinato da loro stessi. La seconda attività è quella della biblioteca. I ragazzi si occupano di registrare ogni libro. La biblioteca fornita di moltissimi volumi è inoltra aperta al pubblico. “ Adesso abbiamo chiesto al comune di collaborare affinché questi ragazzi possano lavorare per la biblioteca comunale’’- spiega il dottor Diana- “questo potrebbe aiutarci a capire come i ragazzi reagiscono immersi in un nuovo ambiente”. La terza attività è quella del giardinaggio approfittando dell’ampio spazio verde circostante. La struttura ospita per il momento i ragazzi solo mezza giornata ma vi è un’importante novità. A breve verrà aperta la zona residenziale che sarà gestita da un altro ente, da una cooperativa temporanea di scopo. Per rendere questa zona a norma di legge, ci  spiega il Presidente , ci sono voluti molti sacrifici e molti sono stati gli ostacoli di natura economica. La struttura è grande e i fondi sono davvero pochi. Si cerca di raccogliere qualche fondo con attività commerciali che però,dal momento che si tratta di una onlus, sono possibili solo durante festività e ricorrenze. Anche il contributo mensile delle famiglie è insufficiente a sostenere le spese totali della struttura che sono piuttosto ingenti. Il portico da cui è circondato lo stabile è completamente scrostato e mal ridotto, purtroppo però non è possibile rifinirlo a causa della mancanza di risorse finanziarie. Anche il campo da calcio che potrebbe permettere una importante attività fisica e di svago per i ragazzi non è mai stato realizzato. Le autorità  purtroppo non tutelano le associazioni di volontariato. “ Lo Stato considera le Onlus come enti di supporto, io mi sento offeso da questa considerazione perché è un modo di svalutare una realtà importante che si occupa di garantire attività che lo Stato non garantisce come dovrebbe per cui il volontariato non è un supporto ma un modo di supplire alle mancanze dello Stato’’ – afferma il presidente della Onlus. Una denuncia che arriva forte e chiara. Una denuncia che viene mossa contro le autorità. L’Associazione Vivere Insieme è l’unica opportunità che questi ragazzi possiedono concretamente ed è giusto che venga riconosciuta e aiutata. “ Sono padre anche io di un ragazzo con sindrome down e so cosa significa per loro l’opportunità di lavorare, di essere seguiti e mi creda ho paura che un giorno i fondi non basteranno più e tutto il nostro importante lavoro svolto in questi anni vada perduto”. Un appello quello del Dottor Diana che arriva dritto al cuore. Servono più fondi e più aiuti per far sì che questa Associazione possa sostenere ragazzi che hanno la necessità di essere supportati per vivere bene e dignitosamente la loro vita.