25 Aprile 2024

caporalatoProsegue l’attività del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania volta al contrasto del fenomeno del “caporalato” e del lavoro nero e irregolare. I controlli questa volta hanno interessato il territorio del calatino e sono stati mirati al settore agricolo e a quello commerciale. L’accesso effettuato presso un’impresa agricola di Grammichele ha consentito di individuare 6 lavoratori impiegati nella raccolta dei pomodori senza alcun contratto e tantomeno la prevista copertura previdenziale. I riscontri effettuati hanno evidenziato che i 6 soggetti (3 ghanesi, 2 senegalesi e 1 gambiano), tutti muniti di permesso di soggiorno, lavoravano “in nero” presso l’azienda da circa un mese, prestando la propria opera per circa dieci ore al giorno e ottenendo un compenso di 30 euro.

I controlli nei confronti delle imprese agricole seguono altre analoghe attività eseguite nel mese di agosto presso ristoranti di Caltagirone e di Scordia, a seguito dei quali sono stati individuati altri 11 lavoratori “in nero”, tutti italiani risultati sprovvisti del contratto d’assunzione e della comunicazione preventiva prevista circa l’instaurazione di rapporto di lavoro. Al termine delle ispezioni è stata interessata la Direzione Provinciale del Lavoro di Catania, per l’emissione del provvedimento sospensivo delle attività imprenditoriali. Sono state anche avviate le procedure per l’irrogazione della maxi-sanzione che va da un minimo 1.950 euro ad un massimo di 15.600 euro per ogni posizione irregolare, ai sensi della normativa di settore. Le attività di controllo volte a perseguire tali fenomeni e a tutelare gli imprenditori che operano nel rispetto delle regole proseguiranno nelle prossime settimane.

Lle imprese agricole del paese che operano in condizioni di sfruttamento e illegalità – secondo i dati Coldiretti – hanno assunto regolarmente 322mila immigrati, provenienti da ben 169 diverse nazioni nel 2014. Secondo una analisi della Coldiretti su dati Eurispes al primo gennaio 2014 erano 355 i caporali arrestati o denunciati dall’entrata in vigore del reato con la legge 14 settembre 2011, n. 148.