19 Aprile 2024

SICILIA – Sessione autunnale della Conferenza Episcopale Siciliana

A conclusione della sessione autunnale della CESI (Conferenza Episcopale Siciliana) che si è svolta a Caltagirone nei giorni 21-22 settembre 2017, ben tre acesi sono stati nominati direttori degli uffici pastorali regionali. I vescovi delle 18 diocesi siciliane in chiusura del quinquennio pastorale 2012-2017 hanno provveduto al rinnovo della Presidenza, all’assegnazione delle deleghe episcopali ed alla nomina dei direttori degli uffici pastorali regionali.
I vescovi dell’isola, che per il nuovo quinquennio pastorale 2018-2022 saranno sotto la Presidenza di S.E. Mons. Salvatore Gristina, in particolare hanno assegnato la delega episcopale del settore del Tempo libero, Turismo e Sport al vescovo della diocesi di Acireale S.E. Mons. Antonino Raspanti e hanno nominato tre acesi tra i direttori degli uffici pastorali regionali per il quinquennio 2018-2022:
− don Carmelo Sciuto: Direttore dell’Ufficio per la Dottrina della Fede e la Catechesi.
− don Roberto Fucile: Direttore dell’Ufficio per il Tempo libero, Turismo e Sport.
− Prof.sa Barbara Condorelli: Direttore dell’IRC (Insegnamento della Religione Cattolica)

Sempre a  Caltagirone  presso l’Hotel Villa Sturzo la Sessione autunnale della Conferenza Episcopale Siciliana in chiusura del quinquennio pastorale 2012 – 2017 ha visto I Vescovi confrontarsi in una  sessione di due giorni di spiritualità guidati da don Antonio Pitta, docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, sul tema “Collaboratori della vostra gioia (2Cor 1,24): diaconia e collaborazione per l’Evangelo”. Gli argomenti affrontati durante l’incontro:

1. Rinnovo della Presidenza
I Vescovi delle 18 diocesi dell’Isola hanno proceduto a rinnovare la Presidenza per il nuovo quinquennio pastorale 2018-2022. Sono risultati eletti: Presidente S.E. Mons. Salvatore Gristina, Vice Presidente S.E. Mons. Michele Pennisi, Segretario S.E. Mons. Carmelo Cuttitta.
2. Nota per le elezioni regionali del 5 novembre
La Chiesa siciliana non può non interrogarsi sulle condizioni di vita delle donne e degli uomini della nostra Regione, sulle possibilità di trovare soluzioni ai numerosi bisogni che affliggono la popolazione: la disoccupazione (specie giovanile e femminile), ancora a livelli allarmanti, e poi la questione della formazione professionale, legata all’obbligo scolastico, bloccata sul nascere; oppure quella delle infrastrutture fragili e del dissesto idrogeologico, tanto per citare alcuni esempi. Non è difficile constatare che cresce nei cittadini la delusione per la cosa pubblica insieme a una forte disaffezione per la politica, tanto da indurre molte persone a scegliere la via dell’astensionismo.
In prossimità delle elezioni regionali, noi vescovi di Sicilia sentiamo il dovere di condividere alcune riflessioni alla luce della Dottrina sociale della Chiesa e di annunciare una parola di speranza. San Giovanni Paolo II ammonisce: “Nel presente momento storico, non ci può essere posto per la pusillanimità o l’inerzia. Esse infatti non sarebbero segno di saggezza o di ponderazione, ma piuttosto colpevole omissione” (Discorso tenuto a Catania il 4 novembre 1994). Nessuno, perciò, può esimersi dalla responsabilità di partecipare fornendo il proprio contributo di idee e di proposte sui temi di maggiore rilevanza politico-amministrativa. La costruzione della casa comune non può diventare appannaggio di gruppi autoreferenziali che pretendono di governare in forza dell’investitura di una parte minoritaria del popolo siciliano.
Lo spettro dell’astensione allora non è facilmente superabile e assume sempre più i connotati di una lezione da impartire a chi non vuole capire. Con tutto il rispetto per le libere scelte di ciascuno, riteniamo in ogni caso che non si possa andare a votare passivamente, da rassegnati. Per questo intendiamo riproporre a tutti i cittadini siciliani il valore della democrazia partecipativa, alla luce del magistero sociale della Chiesa, con particolare riguardo a un saggio discernimento personale e comunitario dei candidati e dei programmi.
Ai candidati si chiede competenza, correttezza e coerenza morale nell’impegno socio-politico-amministrativo con un netto rifiuto delle varie forme di corruzione e di clientelismo, coerenza etica personale. Riteniamo, infatti, che coloro che hanno responsabilità politiche e amministrative debbano avere “sommamente a cuore alcune virtù, come il disinteresse personale, la lealtà dei rapporti umani, il rispetto della dignità degli altri, il senso della giustizia, il rifiuto della
menzogna e della calunnia come strumento di lotta contro gli avversari, e magari anche contro chi si definisce impropriamente amico, la fortezza per non cedere al ricatto del potente, la carità per assumere come proprie le necessità del prossimo, con chiara predilezione per gli ultimi” (CEI, Educare alla legalità, n. 16).
In merito ai programmi richiamiamo l’esigenza che essi mirino alla costruzione del bene comune, che è la “ragion d’essere della autorità politica” (Gaudium et Spes, n. 74). Ribadiamo, in proposito, l’opzione preferenziale per i ceti più poveri e per gli ultimi e l’urgenza di interventi promozionali per le periferie abbandonate e degradate, al fine di realizzare condizioni di effettiva uguaglianza in termini di cittadinanza.
A tutti i cittadini-elettori della nostra Regione, alle associazioni, ai movimenti, alle organizzazioni operanti nel tessuto sociale e produttivo della nostra Regione chiediamo di promuovere incontri nel territorio per offrire agli elettori luoghi di confronto con i candidati all’Assemblea Regionale Siciliana e con i candidati alla Presidenza per un confronto sull’istruzione e sulla formazione professionale, sull’accoglienza e integrazione degli immigrati, sul patrimonio turistico e culturale dell’Isola, sul sostegno alla famiglia, sull’inclusione sociale e la lotta alla povertà, sulla gestione della sanità regionale.
Auspichiamo una competizione elettorale corretta e leale, attenta ai problemi concreti della nostra gente e non preoccupata del successo di parte e dell’occupazione dei posti di potere. La Sicilia non può più aspettare e grava su tutti la responsabilità di elaborare soluzioni praticabili ed efficaci nel superiore interesse dei cittadini e dei poveri e degli ultimi in modo prioritario.
3. Deleghe episcopali
Le Deleghe episcopali per il quinquennio 2018-2022 sono state così assegnate:
Dottrina delle Fede e Catechesi: MONS. SALVATORE MURATORE
Liturgia: MONS. SALVATORE PAPPALARDO
Carità e Salute: MONS. GIOVANNI ACCOLLA
Clero: MONS. CARMELO CUTTITTA
Seminari e Vocazioni: MONS. GUGLIELMO GIOMBANCO
Vita Consacrata: MONS. MARIO RUSSOTTO
Laicato: MONS. CORRADO LOREFICE
Famiglia e Giovani: MONS. PIETRO M. FRAGNELLI
Cooperazione missionaria tra le Chiese: MONS. ROSARIO GISANA
Ecumenismo e Dialogo interreligioso: MONS. DOMENICO MOGAVERO
Educazione Cattolica, Scuola, Università: MONS. MICHELE PENNISI
Problemi Sociali, Lavoro, Giustizia, Pace, Salvaguardia del Creato: MONS. VINCENZO MANZELLA
Cultura e Comunicazioni Sociali: MONS. CALOGERO PERI
Migrazioni: MONS. ANTONIO STAGLIANÒ
Beni Culturali Ecclesiastici, Edilizia di Culto,
Sostegno Economico alla Chiesa: MONS. GIORGIO DEMETRIO GALLARO
Tempo libero, Turismo e Sport: MONS. ANTONINO RASPANTI
I Vescovi hanno quindi provveduto alla nomina dei Direttori degli Uffici Pastorali regionali, degli Organismi collegati e degli Istituti regionali di formazione.
La presenza ai lavori di S. E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e della Prof.ssa Antonella Sciarrone, Pro-rettore della stessa, ha offerto ai Vescovi la possibilità di confrontarsi sui temi della formazione e della cultura.